Cara Rose Gold
Stephanie Wrobel
Fazi, pubblicato nel
360 Pagine
Qualcuno di voi avrà sicuramente sentito parlare della storia di Gypsy Rose e Dee Dee Blanchard, madre e figlia legate da un sentimento malato finito nel peggiore dei modi.
La madre, Dee Dee, soffriva della sindrome di Münchausen per procura, un disturbo psichiatrico che porta il genitore ad inventare malattie del figlio per avere solidarietà e attenzioni mediche. Ha abusato, così, di Gypsy Rose per anni, sottoponendola ad orrori, e la loro storia non ha un lieto fine.
Il 7 ottobre 2021 esce in libreria il sensazionale romanzo d'esordio di Stephanie Wrobel, Cara Rose Gold, la cui storia prende spunto proprio da quella di Gypsy Rose e Dee Dee Blanchard.
Rose Gold è stata considerata malata senza motivo, maltrattata, malnutrita, arrivando ad avere i denti marci, costretta ad avere i capelli rasati, a studiare a casa, isolandosi in quelle quattro mura da cui avrebbe solo voluto scappare.
Una bambina annullata per colpa di una madre, Patty, malata a sua volta. Quando le autorità hanno scoperto il fatto, hanno condannato Patty a cinque anni di prigione.
Dopo aver scontato la sua pena, Patty non ha un posto dove andare, e Rose Gold è pronta ad accoglierla di nuovo nella sua vita.
Ma Rose Gold è cambiata, è cresciuta, è ora una madre che non ha alcuna intenzione di farsi mettere i piedi in testa.
La sindrome di Münchausen per procura è un disturbo agghiacciante, difficile da diagnosticare, il minore è disarmato nel combatterlo e tutto questo fuoriesce limpidamente tra le pagine del romanzo.
Mi ha fatto soffrire leggere alcuni passaggi e Rose Gold ha suscitato in me un sentimento di vera pena. I suoi danni psicologici sono evidenti e permanenti, e chi poteva immaginare come Rose Gold sarebbe diventata dopo i cinque anni di carcere della madre?
Un amore malato quello descritto in questo thriller tutto al femminile in cui il rapporto madre-figlia, che sono così lontane dall'essere legate da un sentimento d'amore tradizionale, diventa un gioco di manipolazione sottile.
L'aria che si respira è costantemente cupa, e anche se non siamo di fronte ad un thriller adrenalinico, la sensazione di tensione mentale mi ha lasciato spesso senza fiato.
Cara Rose Gold è un romanzo travolgente, che fa male, ma è anche un bel gioco psicologico in cui non si sa da quale parte stare, in cui il confine tra vittima e carnefice è quasi invisibile.
Davvero un bell'esordio editoriale, e sono sicura che l'autrice saprà far parlar di sé! Consigliato!